Ho imparato a chiamarti figlio

Ho imparato a chiamarti figlio
Storie di incontri, amicizie, famiglie

Cristiano Guarneri

Non è un libro di consigli utili, questo. Né, tanto meno, il tentativo di riproporre valori oggi messi in angolo.
Raccoglie 14 storie che si dipanano in quel luogo originalissimo e insieme antico che è la famiglia. Storie vere di famiglie vere, che l’Autore ha incontrato una ad una in un lungo e commovente itinerario di conoscenza. Famiglie che hanno fatto dell’affido di minori in difficoltà la loro forma di accoglienza a cui nulla è risparmiato: la fatica del lavoro, le incombenze domestiche, il tirar grandi i figli, le spigolosità del rapporto di coppia. Gli errori e le cose buone.
Il filo che accomuna ogni storia è duplice. Il primo è che tutti i protagonisti appartengono all’Associazione “Fraternità”, nata nel 1984 e sviluppatasi negli anni soprattutto nel nord Italia, che affianca le famiglie affidatarie nel rapporto con i minori, i Servizi sociali e i Tribunali. Chi ne fa parte la considera una vera e propria “famiglia allargata”. Il secondo è che la scelra di accoglienza dei protagonisti in nessun caso è frutto di intenzioni premeditate. E’, piuttosto, l’esito di un’amicizia. Non c’è mai stato qualcuno che si sia spinto a progettare, pianificare o assecondare un impeto di gratuità se non perchè sollecitato e sostenuto da una trama di rapporti.
Infine, le esperienze qui narrate sono esemplificative di cosa voglia dire “amore incondizionato”. Questo emerge verso coloro che sono accolti come nel rapporto tra moglie e marito, con il vicino di casa o con il collega d’ufficio. In questo senso il libro non è scritto per chi fa affido (o ha intenzione di farlo), ma per chiunque.

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