Affido

Ogni bambino o ragazzo ha diritto ad avere una famiglia che lo ami e si prenda cura di lui, aiutandolo a crescere in modo sereno ed equilibrato. Quando questo non è possibile, l’affido permette a bambini/e, ragazzi/e e ai loro genitori di trovare un aiuto e un supporto in una famiglia affidataria per il tempo necessario a superare le difficoltà e trovare un buon equilibrio nella relazione genitori/figli.

Un affido è, infatti, un procedimento molto diverso dall’adozione a differenza di quest’ultima è TEMPORANEO e il suo scopo è quello di offrire supporto a famiglie che si trovano in difficoltà e che per vari motivi non possono provvedere adeguatamente alla cura del minore.

Tipologie di affido

L’affido è una tra le possibili forme di solidarietà familiare e si può realizzare con modalità diverse, secondo le necessità:

  • Pronto intervento in famiglia affidataria: essere pronti per un’accoglienza temporanea (10-15 giorni) per i bambini più piccoli in situazione di improvviso abbandono o solitudine o emergenza.
  • Affido part-time: condividere la propria casa e il clima familiare con un bambino in difficoltà per alcune ore del giorno oppure per i fine settimana.
  • Affido residenziale: accogliere nelle propria casa un bambino la cui famiglia si trova in temporanea difficoltà. La “famiglia affidataria” accoglie un bambino per un periodo che può variare da qualche mese a qualche anno.
  • Affido post 18: tempo ed esperienza da dedicare a ragazzi in affido che raggiungono la maggiore età.
  • Solidarietà familiare: attività di attenzione reciproca ai piccoli bisogni quotidiani, al buon vicinato, che può impegnare anche poche ore del proprio tempo, ma che si rivela un’occasione preziosa di grande aiuto reciproco. Ci si pone accanto ad una sola famiglia per un certo periodo, sostenendola con l’amicizia e con la concreta vicinanza nella gestione della casa, dell’educazione e del tempo.

Possono diventare “famiglie affidatarie” persone singole o coppie, con o senza figli, sposate o conviventi sia residenti nel Comune di Cremona che non residenti. Non ci sono vincoli di età, di istruzione o di reddito, di nazionalità o di religione.

Nel corso dell’affidamento, poi, la famiglia affidataria ha come riferimento l’equipe referente per quel progetto specifico di affidamento, al fine di ricevere indicazioni e supporti e per comunicare e condividere l’andamento dell’esperienza.

I protagonisti dell'affido

  • Il minore, bambino/a o ragazzo/a sotto i 18 anni d’età che vive difficoltà personali o familiari;
  • La famiglia d’origine, qualunque persona che, singolarmente o in coppia, abbia il compito di accudire, allevare, educare un minore e appaia impossibilitato e/o inadeguato a svolgerlo;
  • La famiglia affidataria, qualunque persona che, singolarmente o in coppia, risulta in grado di accudire, educare e mantenere un minore, rispondendo a tutte le caratteristiche richieste ad una famiglia affidataria: uno spazio nella propria vita e nella propria casa, disponibilità affettiva e di aiuto nei confronti del minore per lo sviluppo delle proprie potenzialità e risorse, consapevolezza della presenza e dell’importanza della famiglia d’origine;
  • I Servizi Sociali e Sanitari, enti territoriali che promuovono iniziative di ricerca e sensibilizzazione dei cittadini per diffondere la cultura dell’affidamento come forma di solidarietà tra famiglie. Svolgono attività di formazione, informazione e sostegno a famiglie, coppie e singoli che si rendono disponibili all’affido. Quando l’affido risulta essere l’intervento più appropriato nell’interesse del minore, i Servizi Sociali, cui è attribuita la responsabilità del programma di assistenza, nonché la vigilanza durante l’affidamento (legge 184/83 modificata dalla legge 149/2001) preparano il progetto, in collaborazione con i Servizi sanitari;
  • L’Autorità giudiziaria, il riferimento giuridico per i Servizi Sociali e i Servizi Sanitari. Se l’affidamento è consensuale il riferimento è il Giudice Tutelare, se l’affidamento è giudiziale è il Tribunale per i Minorenni.

Essere famiglie affidatarie significa

  • Spazio nella propria vita per accogliere una persona diversa da sé;
  • Disponibilità affettiva e volontà di accompagnare, per un periodo di tempo più o meno lungo, un bambino o un ragazzo nel suo percorso di crescita;
  • Garantire il rispetto della storia del bambino, delle sue relazioni significative, dei suoi affetti e identità culturali, sociali e religiose;
  • Consapevolezza della presenza nella vita del minore della famiglia d’origine, favorendo il mantenimento dei rapporti del bambino con la sua famiglia e tutti gli altri eventuali soggetti coinvolti, secondo le indicazioni contenute nel progetto di affidamento;
  • Assicurare la massima riservatezza circa la situazione del minore e della sua famiglia d’origine;
  • Capacità di collaborare con i Servizi coinvolti, partecipando agli incontri predisposti nel tempo, con le modalità e scadenze previste nel progetto di affido;
  • Partecipare alle attività di sostegno e formazione svolte dal servizio preposto all’affidamento al fine di promuovere occasioni di confronto e discussione sulle esperienze di affidamento.
  • Sperimentare l’essere dentro una rete di persone, operatori, istituzioni, organizzazioni sociali che possono “accompagnare l’accoglienza” e “sostenere l’essere accolti”.

Essere famiglie solidale significa

  • dedicare parte del proprio tempo ad altre famiglie, bambini o ragazzi con fragilità o temporanea difficoltà;
  • scegliere modalità di accoglienza “a misura”, rispetto al proprio tempo e alle proprie capacità;
  • garantire alla famiglia in difficoltà piccoli aiuti, concreti e continuativi;
  • collaborare con altre famiglie, associazioni, operatori, volontari nelle attività di accoglienza.

Come diventare affidatari

Chi vuole avere informazioni sull’affido familiare e/o la Solidarietà familiare o dare la propria disponibilità all’affidamento si può rivolgere a:

  • POISPorta Informativa dei Servizi Sociali  del Comune di Cremona (Pois, corso Vittorio Emanuele a Cremona, Tel. 0372 407891 – 407881 pois@comune.cremona.it);
  • Associazione “Il Girasole” (piazza Giovanni XXIII 1a Cremona, Tel. 339 3050246, ilgirasole.affido@gmail.com).

Un’apposita equipe multiprofessionale si occupa di accogliere le richieste e di valutarne l’idoneità, all’interno di un percorso si auto-conoscenza che orienti nel modo più opportuno le famiglie a declinare in termini concreti la propria disponibilità.