Aprite le porte alla Vita

Si intitola “Aprite le porte alla Vita” il Messaggio che il Consiglio Permanente della CEI ci ha affidato per la 42ª Giornata per la Vita, tenutasi lo scorso 2 febbraio 2020.

Insieme a tante famiglie dell’Unità Pastorale ci siamo ritrovati alle ore 14 presso l’oratorio di Roggione per intraprendere, come di consueto, la nostra marcia a favore della Vita. Veniamo accolti in un’atmosfera di gioiosa vivacità e per rendere ancora di più il clima sereno e coinvolgente vengono distribuiti, a tutti i convenuti, palloncini colorati, e intrapresi con i bambini alcuni bans di intrattenimento.

In questa prima tappa della nostra Marcia ascoltiamo l’intervento del presidente del Centro aiuti per la Vita di Cremona, il dott. Paolo Reggiani che, in maniera molto chiara, ci parla del suo lavoro e ci aiuta a vedere nel mistero della vita che nasce la presenza di Dio Creatore e Padre, proprio in riferimento alla frase del Messaggio dei Vescovi che dice: “Non siamo noi l’origine di noi stessi”.

Riflettendo sulle parole del dott. Reggiani, partiamo per la marcia e ci dirigiamo verso la seconda tappa del nostro cammino: la palestra della Scuola Elementare. Qui veniamo accolti da un bellissimo balletto delle allieve della scuola di Danza di Laura Fontana che, sulle note della canzone di Nek “In te”, canzone che parla dell’aborto, ci introduce nel secondo intervento della giornata.

È la volta della signora Marina Galli che ci parla della sua esperienza di volontaria del CAV e ci aggiorna sugli aiuti, prima e dopo il parto, che una madre incinta può trovare, in modo da poter evitare l’aborto. La testimonianza è davvero toccante e prende spunto dalla frase del Consiglio Episcopale che dice: “Non tutti fanno l’esperienza di essere accolti da coloro che li hanno generati: numerose sono le forme di aborto, di abbandono, di maltrattamento e di abuso”.

Con molta commozione e sulle note della canzone “Vivere a colori” di Alessandra Amoroso ci incamminiamo per raggiungere la tappa successiva. L’ultima tappa è il sagrato della chiesa di san Bassiano dove ci attendono un bellissimo sketch del gruppo teatrale “Le stanze di Igor” e la testimonianza dei coniugi Chiozzi che, sempre prendendo spunto da una frase dei Vescovi che dice: “Non è possibile vivere se non riconoscendoci affidati gli uni agli altri”, ci parlano della loro esperienza di famiglia affidataria e ci illustrano la possibilità di solidarietà tra famiglie. Anche questa testimonianza tocca emotivamente il cuore delle persone presenti e un fortissimo applauso e ringraziamento sono doverosi per ringraziarli del loro operato.

I canti del coro San Vincenzo Grossi allietano gli ultimi istanti di questa giornata. Poi tutti ci raccogliamo attorno a Don Andrea per recitare una bellissima preghiera di Benedetto XVI che è una supplica per la Vita.

Non ci resta altro che il consueto lancio dei palloncini che riempiono il cielo grigio di Pizzighettone di tanti colori e per terminare the caldo e una merenda rifocillante per tutti.

Torno a casa felice di aver trascorso questa giornata ricca di emozioni fortissime.

Le testimonianze ascoltate hanno consolidato nel mio cuore e, penso, nel cuore di molti la certezza che la vita umana è un DONO e come tale deve essere SEMPRE accolta, custodita e protetta dal concepimento fino al suo naturale termine promuovendo e garantendo l’uguale dignità di ogni singola persona. Credo che dovremmo capire quanto sia prezioso questo dono, combattere tutto ciò che può inquinarlo, ferirlo e persino eliminarlo, per spenderlo invece in favore di tutti.

M.G.