“Prof, ma devo aspettare i 18 anni per fare affido?”

“A volte, alcuni ragazzi sembrano ascoltare quasi con indifferenza ma poi i loro sguardi cambiano”. Cosetta è insegnante di francese al Liceo Anguissola di Cremona. Consigliera della nostra Associazione, come affidataria, negli anni ha fatto numerose esperienze di testimonianza nelle scuole e, come docente, dal 2015 è referente per gli alunni in affido o in adozione. Si è occupata di presentare al Comune di Cremona il nostro progetto di sensibilizzazione nelle scuole. “Il Girasole – spiega Cosetta – propone da molti anni nelle scuole il progetto Affido, che si sviluppa in due incontri mirati alla sensibilizzazione dei ragazzi e delle famiglie. Il primo prevede l’intervento degli operatori dei Servizi

Sociali del Comune di Cremona con la partecipazione delle assistenti sociali e dello psicologo, con l’obiettivo di far conoscere ai ragazzi gli aspetti giuridici/istituzionali ed emotivi dell’esperienza dell’affido,mentre il secondo prevede la testimonianza diretta di una famiglia affidataria”.
Dallo scorso anno il progetto si è arricchito. “Abbiamo inserito – dice Cosetta – la proposta teatrale dei nostri formidabili Giada e Beru che, nelle varie classi, hanno presentato il tema affido con un divertente sketch che ha coinvolto i ragazzi attraverso il linguaggio teatrale. A completamento del percorso, Giada e Beru hanno messo in scena il loro spettacolo “I Benedetti”, di fronte ad una platea di più di cento ragazzi. Grande il successo

ottenuto: Giada e Beru hanno saputo tradurre in parole e gesti le emozioni e le vibrazioni profonde scatenate dall’esperienza dell’affido, attraverso gli occhi di due ragazzi che, pur non avendo scelto, hanno trasformato questo incontro tra due estranei in un percorso di conoscenza, condivisione e amore”.
E i ragazzi come hanno reagito? “Hanno partecipato con emozione – racconta la nostra consigliera – e alcuni di loro hanno portato i loro genitori a vedere lo spettacolo anche il sabato seguente. Ho avuto modo di parlare con alcune famiglie che mi hanno riferito

di quanto i loro figli siano stati colpiti da questo progetto, tanto da chiedere con insistenza ai genitori di “buttarsi” nell’esperienza dell’affido…”.

La sensibilizzazione nelle scuole è un’esperienza importantissima per diffondere la cultura dell’affido e della solidarietà, ma non solo. “I ragazzi – dice Cosetta – hanno estremo bisogno di essere accompagnati a vedere e a sentire i bisogni degli altri e a conoscere e riconoscere i diritti dei bambini e dei ragazzi della loro età in situazioni di disagio. Durante le testimonianze, spesso gli occhi dei ragazzi si riempiono di stupore, di domande, di incredulità e a volte anche di lacrime, quando i racconti delle nostre famiglie li proiettano all’improvviso in mondi di abbandono, ma anche di nuove possibilità che loro

non avevano mai lontanamente immaginato”.

“Una collega – conclude Cosetta – mi ha raccontato che una sua alunna, rientrata in classe dopo il progetto, le ha chiesto con impazienza: ‘Prof, ma devo proprio aspettare di avere diciotto anni per fare affido?’. Troppo bello….”

 

*Nella foto, a destra Cosetta con il nostro vicepresidente Francesco