Un tempo per tutti

Tipologia attività del progetto:
formazione ed addestramento
erogazione dei servizi
x altro: (specificare)

Progetto di Sensibilizzazione e diffusione della solidarietà familiare e affido nel territorio cremonese.

In totale, quanti si prevede saranno i beneficiari del progetto?
Il Progetto sarà rivolto principalmente a famiglie, adulti, associazioni presenti sul territorio, insegnanti, alunni e comitati genitori delle scuole di ogni ordine e grado, Parrocchie.

Descrizione sintetica del progetto esplicitando: descrizione del bisogno e motivazioni da cui trae origine il progetto; obiettivi specifici del progetto; modalità di realizzazione.

Ogni famiglia ha bisogno di qualcuno che la aiuti a vivere con più serenità la quotidiana esperienza di cura e di crescita educativa dei propri figli.  Quando questo non è possibile, avere accanto una “famiglia solidale”, che dedichi un po’ di tempo e di esperienza, permette di potere affrontare e superare, per alcuni momenti della giornata o per periodi brevi della propria vita, le difficoltà incontrate ed evitare che qualche bambino debba affrontare problemi che potrebbero diventare molto grandi.

Essere “famiglie solidali” significa: 

  • dedicare parte del proprio tempo ad altre famiglie, bambini o ragazzi con fragilità o temporanea difficoltà;
  • scegliere modalità di accoglienza “a misura”, rispetto al proprio tempo e alle proprie capacità;
  • garantire alla famiglia in difficoltà piccoli aiuti, concreti e continuativi;
  • collaborare con altre famiglie, associazioni, operatori, volontari nelle attività di accoglienza.

La solidarietà familiare si traduce in:

  • accoglienza solidale: attività di attenzione reciproca ai piccoli bisogni quotidiani, al buon vicinato, che può impegnare anche poche ore del proprio tempo, ma che si rivela un’occasione preziosa di grande aiuto reciproco
  • famiglia aiuta famiglia: ci si pone accanto ad una sola famiglia per un certo periodo, sostenendola con l’amicizia e con la concreta vicinanza nella gestione della casa, dell’educazione e del tempo

Possono diventare “famiglie solidali” persone singole o coppie, con o senza figli, sposate o conviventi, persone giovani, studenti, pensionati e tutti coloro che hanno un po’ di tempo libero e vogliono utilizzarlo aiutando chi ne ha bisogno. Non ci sono vincoli di età, istruzione o reddito.

Quando tutto questo non basta e le difficoltà familiari non consentono un recupero immediato del nucleo è necessario un Progetto di affido del minore appartenente al nucleo.
L’Affido è un intervento temporaneo di aiuto e sostegno che si attua per sopperire al disagio e alle difficoltà di un minore e della sua famiglia che, temporaneamente, non è in grado di occuparsi dei suoi bisogni affettivi, accuditivi ed educativi.
L’affido familiare è previsto e regolamentato dalla Legge 184/1983, “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”, modificata con la Legge 149/2001,
E’ un intervento di protezione e tutela che consiste nell’inserire in un ambiente familiare diverso da quello originario, per un tempo variabile, minori altrimenti in condizioni di rischio o di danno evolutivo (fisico, educativo, emotivo, affettivo) a cui la famiglia di origine non sembra in grado di far fronte o che addirittura contribuisce, in parte o totalmente, a creare.

L’affido si può articolare in diverse tipologie di intervento:

  • affido a parenti , entro il IV grado;
  • affido eterofamiliare, a famiglie esterne. Il nucleo affidatario può essere da coppie con o senza figli, sposate o conviventi, o anche da persone singolo
  • affido consensuale, regolamentato da un provvedimento del Comune, ratificato poi dalGiudice Tutelare
  • affido giudiziale, disposto dal Tribunale per i Minorenni.

L’affido familiare può essere diurno, solo in alcune ore della giornata, o a tempo pieno (residenziale), con rientri periodici  – regolamentati dagli operatori – del minore a casa dei genitori naturali e/o dei parenti.

DESCRIZIONE PROGETTO:

OBIETTIVI PROGETTO

L’obiettivo principale di tale progetto è la conoscenza, promozione e il potenziamento della cultura della Solidarietà familiare e dell’Affido in tutte le sue forme.
Inoltre altri obiettivi del progetto, sono:

  • sensibilizzare il territorio sulla condizione dei minori in stato di disagio e sui problemi educativi
  • far crescere il senso di responsabilità sociale nelle famiglie
  • parlare di solidarietà e affido come possibilità di accoglienza
  • far conoscere la solidarietà familiare e l’affido come uno strumenti di prevenzione utili  per evitare l’allontanamento e l’inserimento in strutture
  • suscitare interesse nella società e nelle famiglie perché si sviluppi l’idea che la solidarietà familiare e  l’affido siano effettivamente un’esperienza possibile e accessibile a tutti.
  • far sì che la solidarietà familiare e l’affido familiare siano realmente riconosciuti, attuati e praticati come  degli strumenti possibili a favore dei minori e delle loro famiglie.

MODALITA’ DI REALIZZAZIONE:

Le azioni del percorso si articolano in:

Prima fase
Realizzazione di uno spettacolo teatrale itinerante sul tema della Solidarietà Familiare e dell’Affido.
Tale spettacolo verrà studiato e realizzato sotto forma di fiaba o storia su cui riflettere e sarà accessibile a tutte le fasce d’età.
Verrà proposto oltre che nel Cortile della Fondazione, anche sede dell’Associazione stessa anche nei 4 quartieri cittadini, nelle medesime forme, per poter permettere a tutti di partecipare.
Seconda Fase
Attivazione di un momento formativo specifico rivolto alle famiglie interessate, da realizzarsi in ciascun quartiere, caratterizzato da:
a) L’incontro personale delle famiglie con i referenti dell’Ass. Il Girasole al fine di informare su aspetti specifici della solidarietà familiare e dell’affidamento (percorsi di conoscenza, tipologie di affido, aspetti legali, ecc.) e di accogliere e condividere sensazioni, dubbi, certezze ed incertezze.
b) Confronto/ testimonianza con famiglie che stanno realizzando solidarietà familiare e affido
c) Iniziative rivolte agli alunni delle scuole elementari, agli insegnanti e alle famiglie con il fine di creare e rafforzare un tessuto sociale di solidarietà fertile e vigoroso. L’idea di base è che i bambini possano svolgere un ruolo importante nell’accogliere e sostenere i compagni in difficoltà, sia direttamente, sia come veicolo di informazioni, conoscenze e coinvolgimento delle proprie famiglie.
d) Incontri con alcune classi delle superiori, individuando in questo target, in particolare, coloro che saranno i futuri formatori delle giovani generazioni.
Terza Fase
Previsto, inoltre, un terzo incontro di approfondimento che raggrupperà le persone interessate, di tutti i quartieri, per accompagnarle relativamente a: motivazioni all’esperienza
possibilità di essere risorsa
Questo incontro conclusivo verrà condotto da un professionista dell’Associazione.